Codice Montemagno è il libro di Marco Montemagno, oggetto di un vero e proprio caso editoriale, libro che è diventato primo nei bestseller di Amazon, con le sole pre ordinazioni, ancor prima di arrivare nelle librerie.
Ma oggi non ti parlerò del libro.
Ti parlerò dei motivi per cui il libro ha avuto successo, o meglio
ti darò la mia personale analisi dei motivi per cui, penso, Marco Montemagno sia riuscito in questa bella impresa.
Mio nonno diceva sempre, “non guardare quello che uno dice, guarda quello che fa”. Ecco, in questo caso, non farò una recensione per dirti cosa c’è dentro il libro di Montemagno, anche se l’ho letto ed apprezzato, ma cosa ha fatto per venderlo.
Quando qualcuno raggiunge un risultato ambizioso, le persone sono portate a guardare solo la parte finale senza fare attenzione a tutto ciò che è stato fatto prima per raggiungere quel traguardo. Insomma, si guarda la punta dell’iceberg ma non al resto della montagna che c’è sotto. Infatti, sono convinto che in molti penseranno che, se il libro di Montemagno sta vendendo così tante copie, la cosa dipenda dal libro e non da “il prima” che c’è dietro a quel libro.
Indubbiamente è un bel libro, ci mancherebbe. Ma sono convinto del fatto che, se lo stesso libro lo avesse scritto un perfetto sconosciuto, intendo lo stesso identico libro, stesso titolo, stesse parole (e stesso cappello), non avrebbe avuto lo stesso successo, ma di gran lunga eh!
Ad esempio, facciamo una considerazione solo sul titolo.
Se Marco Montemagno non avesse trecentomila fan che lo seguono su Facebook, per citare la piattaforma che presidia maggiormente, il titolo non avrebbe avuto molto senso e la gente si sarebbe chiesto: “ma chi è Montemagno?” o peggio, lo avrebbe ignorato.
Montemagno ha scalato la classifica di Amazon, principalmente perché ha una community, ovvero un piccolo esercito di persone che condividono le sue idee e le sue iniziative. Questo poi avrà dato sicuramente una spinta ed incuriosito chi Montemagno ancora non lo conosceva: ma chi è questo Montemagno nei bestseller di Amazon…?
Ma andiamo ad esaminare, uno ad uno, i motivi per cui, a mio avviso, questo libro ha avuto tanto successo.
1) Community
Creare una community è la cosa migliore che puoi fare per assicurare al tuo business un futuro. Avere un piccolo esercito di persone interessate a ciò che fai ha un valore inestimabile. Come direbbero quelli bravi, si tratta di un vero e proprio asset, un pilastro per la prosperità di una impresa, tanto quanto il capannone, i collaboratori e le attrezzature.
Quando hai una community, giusto per fare un paio di esempi, puoi:
- chiedere un parere (vedi sondaggi): quel parere vale molto perché lo stai ricevendo da chi ti conosce e sa esattamente quello che fai, diverso è, chiederlo a casaccio in sondaggi telefonici o ai passanti per strada
- lanciare un prodotto: hai già un pubblico ricettivo ed interessato ai tuoi prodotti, se crei qualcosa sulla base delle loro esigenze/problemi/desideri, hai molte più probabilità di successo, rispetto a chi parte da zero e non ha una community
Ma costruire una community richiede di fare cose che un’azienda, almeno oggi, non è abituata a fare. Costruire una community vuol dire diventare un vero e proprio media, con un piano editoriale che detta le tematiche da trattare e la frequenza di pubblicazione dei contenuti. Qualunque sia il formato, qualunque sia la piattaforma, c’è bisogno di un piano editoriale.
E’ per questo che tante aziende aprono un blog o una pagina Facebook, per poi fermarsi qualche mese (o giorno) dopo, dicendo che “non funziona”. Funziona, ma ci vuole un piano, del tempo e la volontà di attuarlo.
Che cosa vuol dire questo?
Un paio di opzioni:
- assumere in azienda (o formare internamente) delle persone che si occuperanno di creare contenuti e far crescere la community
se sei un libero professionista, probabilmente dovrai occupartene in prima persona - assumere un professionista (o una squadra di professionisti) che si occupino della creazione di contenuti e della community
Giusto per rendere ancora più chiara l’idea di community, un’azienda o un libero professionista potrebbe costruire la sua community con:
- un blog
- un gruppo social (es: Facebook o LinkedIn)
- una newsletter
- un canale social (es: Facebook o Instagram)
Ora, quante aziende conosci che fanno tutto questo?
2) Perseveranza
Montemagno ha fatto leva sui video e su una piattaforma in particolare, Facebook, per creare e far crescere la sua community. Ma senza la sua perseveranza e i suoi “1 video al giorno”, molto probabilmente non avrebbe avuto una eco così importante. Molte volte è proprio questo l’ostacolo maggiore che ci separa dal raggiungere un obiettivo ambizioso. La perseveranza poi, ti serve soprattutto quando, quello che fai, non viene premiato nell’immediato e, anche uno come Montemagno, che ha condotto un programma televisivo su Sky, su Facebook è comunque partito da zero, ed ha costruito giorno dopo giorno la sua scalata verso gli attuali 314 mila e rotti fan.
Tutti abbiamo altro da fare nella nostra routine quotidiana, non credo che Marco Montemagno faccia il video a prima mattina e poi se ne vada a spasso o si imbuchi nel primo punto SNAI. Credo che il tempo per la creazione dei contenuti sia una problematica comune un po’ a tutti. Dobbiamo lavorare, e fare quello per cui i nostri clienti ci pagano. E non è facile trovare il tempo per fare una cosa che “non si sa se produrrà dei risultati” o se lo farà, non si sa quando esattamente. Anche trovare una sola ora al giorno da dedicare alla produzione di contenuti, che siano video, articoli, podcast o foto, non è semplice, soprattutto se non hai perseveranza e disciplina. E, credimi, tante volte non basta (non ti dico quanto ci ho messo per scrivere questo articolo…)
Ti metti li, e tiri fuori con cadenza regolare un contenuto nuovo.
Mi vengono in mente le 10 regole per diventare scrittori migliori, di Brian Clark (copyblogger.com):
1) Scrivi.
2) Scrivi di più.
3) Scrivi ancora di più.
4) Scrivi ancora più di cosi.
5) Scrivi quando non vuoi.
6) Scrivi quando lo vuoi.
7) Scrivi quando hai qualcosa da dire. 8) Scrivi quando non ce l’hai.
9) Scrivi ogni giorno.
10) Continua a scrivere
Puoi applicare lo stesso concetto nella produzione di qualsiasi altro formato di contenuto, più lo fai – in modo costante – più diventi bravo.
Lo so, nessuno ti paga per farlo ma, se imbrocchi la strada giusta, acquisisci un vantaggio competitivo sui tuoi concorrenti che Jack Welch spostati proprio!
Come dico sempre nei miei corsi di formazione, reduce dal mio passato di insegnante di Taekwondo, “tutti iniziamo da cintura bianca”. Anche Montemagno ha iniziato dal video 01, prima di farne altri 600.
3) Tecnica
I video di Montemagno, hanno sicuramente alzato l’asticella dei video “fatti in casa”. Inquadratura, audio, montaggio di una qualità che, prima d’ora, sinceramente, tranne qualche caso (vedi Robin good) non avevo ancora visto, almeno per quanto riguarda il mondo del digital marketing. Indubbiamente, anche l’aspetto tecnico ha giocato la sua parte, ed ha aumentato il valore percepito dei contenuti dei suoi video quotidiani.
La “confezione” è importante.
Più ci sarà concorrenza nella realizzazione dei video, più si alzerà il livello qualitativo, per cui è un aspetto importante con cui prima o poi dovremo fare i conti.
Vorrei però sottolineare il fatto che almeno all’inizio, la parte tecnica, non è la più importante e si, puoi iniziare con “quello che hai in casa”, anche un semplice smartphone, perché la parte più importante sono i contenuti. Se poi hai la possibilità di iniziare subito con un buon livello qualitativo, fai bene, ma se questo deve ritardare il tuo progetto “alla conquista del mondo”, allora parti pure con quello che hai, per alzare il livello dopo, gradualmente.
Ti invito a vedere il primo video di Gary Vaynerchuk – uno che di video online ne capisce qualcosa – e notare quanto sia bassa la qualità ma, se non avesse iniziato a “fare video brutti”, molto probabilmente oggi non sarebbe quello che è.
Questo invece è uno dei suoi recenti video…
Si nota la differenza?
4) Lettura
In tutti i suoi video, Montemagno ha come sfondo un muro di libri, grande tanto quanto quello che vuole costruire Trump al confine con il Messico. Harry S. Truman, 33° presidente degli USA, ha detto:
“ Non tutti i lettori sono leader, ma tutti i leader sono lettori”
In una delle sue interviste, Monty, dice di aver odiato per anni i libri, poiché si trattava di un mezzo per raggiungere un fine, non un piacere in sé. Poi, ha iniziato a leggere libri che davvero gli interessavano e tutto è cambiato. Sono certo che, una parte del successo, Monty la deve ai suoi “inconsapevoli” mentori. Ogni autore può essere un nostro mentore, a sua insaputa. Possiamo imparare molto e, in questo caso, avere mille fonti di ispirazione per creare dei video che costruiranno la base di un successo imprenditoriale.
Pablo Picasso disse “i bravi artisti copiano, i grandi artisti rubano”
Ecco, leggendo, puoi “rubare legalmente” idee, concetti, unirli e farci qualcosa di tuo, per il tuo business e per i contenuti che produrrai. Soprattutto per i contenuti, quando hai una fonte continua di ispirazione, non hai problemi sul cosa scrivere o dire oggi nel tuo contenuto quotidiano.
5) Semplicità
“Se la risposta non è Semplice, allora non è la risposta giusta”, dice Monty citando Tim Ferris in uno dei suoi video.
Marco ha la capacità di parlare di argomenti anche molto tecnici e farsi capire da chiunque. E credo che la semplicità, sia comunque un valore anche per chi è tecnico e sguazza nella complessità. Comunicare in modo semplice (con questo titolo, io, Beltrami e Facciolo – speaker di Radio Italia – ci abbiamo fatto un podcast) riduce lo sforzo anche al professore universitario, quindi apprezzabile in ogni caso. La semplicità, se ci fai caso, è l’elemento comune di tutti i video di Montemagno, permette a tutti di capire, commentare e condividere. Commentare e condividere, azioni non da poco su una piattaforma come Facebook che si ciba di “interazioni”. Più interazioni ci sono su un contenuto, più questo viene mostrato ad altri utenti Facebook, agli amici degli amici degli amici, degli amici degli amici (continua tu…)
La semplicità però richiede una dote, o quanto meno un certo sforzo per semplificare concetti complessi e renderli potabili e fruibili da tutti. Se è una dote che non hai, ti consiglio di lavorarci su per svilupparla. Se quello che dici lo capiscono in pochi, è come se non lo avessi detto. Non posso non chiudere questo paragrafo con questa citazione di Pete Seeger (cantautore americano):
6) Tempismo
“1 video al giorno”. Questo è il mantra di Montemagno ed il consiglio principale che da agli imprenditori quando si tratta di comunicazione digital. E, possiamo dirlo, predica bene e razzola meglio, perché ha sperimentato questa, almeno inizialmente, faticosa abitudine per far crescere la sua community. Il fatto di uscire ogni giorno con un contenuto, ti permette di “stare sempre sul pezzo” e di legarti a temi di attualità. Come dice Monty, guarda le notizie di attualità con la lente del “digital”. In questo modo puoi cavalcare la notizia del momento ed allargare il raggio dei tuoi seguaci. Questa è una tecnica che ti permette di ampliare di molto le tematiche che puoi trattare, trovando un collegamento con il tuo settore. Ad esempio, Monty ha fatto diversi video su Donald Trump, ancor prima che diventasse presidente degli USA. Parlare di temi caldi, vuol dire garantirsi una visibilità più importante. Infatti, nel content marketing, una delle strategie utilizzate è proprio quella di uscire dal contesto pur rimanendo legati in qualche modo al proprio tema principale. Una volta trovato il metodo, riesci a produrre contenuti con più facilità, avendo la libertà di spaziare su temi diversi e questo Montemagno lo fa alla grandissima nei suoi video quotidiani, my friend.
7) Competenza
Basta fare un video al giorno e dire qualsiasi cosa ti passa per la testa? Ovviamente no, devi conoscere gli argomenti di cui parli ed esserne appassionato. Ma il fatto è questo, un imprenditore che decide di comunicare online, non deve far altro che parlare del suo settore, si presume quindi che abbia competenza in questo. Il problema c’è quando parli di cose che non mastichi. La difficoltà iniziale sta nel trovare il modo in cui comunicare, trovare la propria strada per parlare di cose che fai tutti i giorni e, ovviamente, cose che interessano al tuo pubblico target. Il modo migliore per iniziare a comunicare online, è certamente partire dalle proprie competenze. E Montemagno in questo è riuscito molto bene, unendo la sua conoscenza e passione per internet, la tecnologia, la lettura, ed il business.
8) Personalità e ironia
E’ importante solo ciò che dici, o anche come lo dici? Io credo che siano aspetti ugualmente importanti. Noto però che gli imprenditori che si avvicinano alla comunicazione online, commettano l’errore di concentrarsi esclusivamente o su una cosa o sull’altra, mentre i due aspetti sono collegati ed uno influenza l’altro. Cosa dire e come dirlo, sono due cose che vanno a braccetto.
Metterci personalità nelle proprie comunicazioni, non fa altro che rafforzare il tuo personal brand e renderti unico, differenziarti dai tuoi concorrenti. Difficilmente possono copiare la tua voce, il tuo carattere ed il tuo modo di fare. L’ironia poi, credo sia la ciliegina sulla torta per rendere più leggeri e divertenti i tuoi contenuti. Monty in questo ci sguazza alla grande con i suoi “that’s it”, “my friend”, battute, risatine ed aneddoti sul suo passato da pongista. Non bisogna avere paura di mostrare la propria personalità, anzi, spesso è proprio questo che può renderti speciale rispetto agli altri. E’ fondamentale, soprattutto in vista della competizione che presto ci sarà nella creazione di contenuti e, più saranno le aziende ed i professionisti che invaderanno la rete di contenuti, più avranno vita breve quelli che comunicheranno in modo impersonale.
9) Mondadori
Si fanno i soldi con i libri? Difficile, molto difficile. Mediamente un autore riceve il 10% del prezzo di copertina, questo vuol dire che se il suo libro costa 20 €, ne guadagna 2 € per ogni copia venduta. Insomma per vedere la grana vera bisogna vendere nell’ordine delle centinaia di migliaia di copie. E non ci sono tutti questi autori che fanno numeri simili, soprattutto in Italia.
Uno come Montemagno avrebbe potuto certamente usare servizi di self publishing come lo stesso Amazon, che ti riconosce una bella fetta (fino al 70%). Perché non l’ha fatto? Immagino abbia fatto un ragionamento di questo tipo:
“visto che non mi chiamo Dan Brown (anche se il titolo ce lo ricorda :D), e non venderò milioni di copie, né diventerò ricco con questo libro, tanto vale giocarsi la moneta dell’”autorevolezza” e consacrarmi come personaggio ed autore, scegliendo una tradizionale ed affermata casa editrice. Questo creerà un impatto maggiore a livello di immagine ed aumenterà il valore del mio brand. Chiunque può pubblicare un libro su Amazon, pochi possono farlo con Mondadori”
Più o meno penso sia questo il ragionamento che ha fatto il Monty e sono certo che ci avrebbe messo un “my friend” finale.
10) Testimonial
In una puntata del podcast, abbiamo parlato dell’importanza dei testimonial e del loro potere persuasivo. In questo libro e nelle sue presentazioni Monty si gioca spesso la carta di testimonial famosi. Lo fa associando il suo nome a personaggi stratosferici che ha intervistato come Jeff Bezos, Al Gore, Oliver Stone. Questa associazione crea un effetto Google. Cosa intendo dire? Un sito è posizionato da Google più in alto, principalmente per la quantità e la qualità di link che questo sito riceve da altri siti. Per semplificare, se un sito importante parla di te, Google se ne accorge e ti fa salire di posizione. La stessa cosa accade quando sei associato a personaggi importanti. Per osmosi, assorbi una parte della loro autorevolezza e celebrità. E’ per questo che intervistare personaggi importanti del tuo settore può aiutarti a far crescere e valorizzare il tuo brand. Mi viene in mente John Lee Dumas, autore di “Entrepeneurs On Fire” un podcast quotidiano in cui intervista imprenditori di successo su cui ha costruito un business a 7 cifre, oggi è alla puntata #1573 ( già me lo vedo Monty che ruota la mano dietro l’orecchio mentre ripete “millecinquecentosettantatre”).
Il libro di Monty infatti, contiene 6 pagine intitolate “DICONO DI LUI”, con nomi importanti nel mondo del business come il country manager di Facebook Italia, il fondatore di Volagratis, il fondatore di SkyTg24 o il responsabile business communication di Tim, per citarne alcuni e, probabilmente, questo avvicinerà a lui altri personaggi importanti dello stesso calibro.
That’s it.
(Non c’era altro modo di chiudere questo articolo)
Versione Audio (Podcast)
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